Spiritualità, arte e cultura delle terre dell’Oglio Po
Le terre tra Oglio e Po sono l’approdo ideale per quanti, in fuga da fretta, fatica e stress sono alla ricerca di una dimensione culturale legata alla tradizione, alla spiritualità, all’arte, alla storia. Santuari, chiesette e oratori sono spesso luoghi discreti e solitari, rifugi di preghiera e talvolta insospettabili scrigni d’arte.
Ecco i più significativi:
Sabbioneta
Il centro di Sabbioneta accoglie importanti testimonianze d’architettura sacra. In Piazza Ducale, lo sguardo è subito attratto dalla facciata policroma di Santa Maria Assunta. Eretta da Vespasiano Gonzaga dal 1578-79, ha una unica navata ed è coronata da una cupola. Al suo interno, la cappella del Santissimo Sacramento, disegnata da Antonio Galli Bibiena nel 1768, presenta una copertura a doppia calotta traforata.
Oltre la piazza, nella ottagonale Chiesa dell’Incoronata, le prospettive dipinte fanno da sfondo al monumentale sepolcro bronzeo di Vespasiano Gonzaga.
Nel vicino borgo di Villa Pasquali, la magnifica chiesa di Sant’Antonio Abate è considerata uno dei monumenti più importanti del Rococò padano.
Ostiano
Immerso nella pace della campagna, l’antico oratorio di Torricella, eretto fra i secoli XII e XIII, è una bella struttura ad aula unica conclusa da una piccola abside, decorata esternamente con archetti pensili. È considerata una delle principali testimonianze dell’architettura romanica di queste terre.
L’interno è impreziosito da affreschi votivi e da una intensa Adorazione dei magi cinquecentesca di scuola bresciana.
Acquanegra sul Chiese
Di epoca altomedioevale, l’attuale parrocchiale era in origine la basilica dell’Abbazia benedettina di San Tommaso. Di quell’epoca lontana rimangono la torre campanaria, i mosaici pavimentali e alcuni cicli pittorici di straordinario interesse artistico. La facciata della chiesa risale invece ai primi anni del Novecento.
Bozzolo
La chiesa palatina di San Francesco fu costruita a Bozzolo nei primi anni del Seicento per volere di Giulio Cesare Gonzaga, nipote di Vespasiano. La facciata a due ordini è impreziosita da lesene marmoree e arricchita dal frontone classicheggiante. Il tempio accoglie le spoglie mortali del suo fondatore.
Gazzuolo
A Gazzuolo si trova uno dei più antichi luoghi di culto della zona: si tratta dell’oratorio di San Pietro, già cappella battesimale documentata nell’anno 966 e divenuta in seguito il Pantheon dei Gonzaga.
San Giovanni in Croce
Costruita sulle fondamenta di un antico luogo di culto dei secoli VII e VIII, la chiesa di San Zavedro rivela una ricca stratificazione storica che ne documenta le successive fasi di trasformazione. Abbandonata nel primo dopoguerra, è stata spogliata delle pregevoli opere d’arte trasferite nella nuova chiesa parrocchiale, tra cui uno splendido dipinto raffigurante la “Madonna del Consorzio”.
San Martino del Lago
Qui si ammira la chiesa parrocchiale di Sant’Agata, progettata da Luigi Voghera sul finire del XVIII secolo, che ospita una tela settecentesca di Giacomo Guerini e opere lignee del tardo Rinascimento. Lo spazio interno è animato da cappelle laterali con affreschi di Giovanni Motta.
A Caruberto, minuscola località poco distante, merita una sosta la chiesa di origini trecentesche dedicata alla Natività della Vergine, che conserva lacerti di affreschi del XIV e XV secolo.
Scandolara Ravara
Nata nel Quattrocento sul sito di una precedente chiesa romanica, la suggestiva Chiesa Vecchia di Scandolara Ravara ha restituito un sorprendente monumento funebre romano detto diIlumvio, a lungo utilizzato come acquasantiera e oggi custodito a Milano nelle collezioni archeologiche del Castello Sforzesco. Il campanile romanico deriva probabilmente dalla trasformazione di una più antica torre. All’interno della chiesa si conserva un interessante ciclo di affreschi degli inizi del XV secolo dipinto dal Pampurino.
Casalmaggiore
Elegante esempio di architettura neoclassica, il Duomo di Casalmaggiore progettato da Fermo Zuccari a metà Ottocento è un edificio a croce greca con cappelle laterali e maestosa cupola alta circa 60 metri. Custodisce numerose sculture e una ricca quadreria.
Vi si conserva anche una copia settecentesca della Madonna dipinta nel 1540 da Francesco Mazzola, detto il Parmigianino, morto proprio a Casalmaggiore. Il celebre pittore emiliano è sepolto nel Santuario di Nostra Signora della Fontana, edificio di linee gotiche ornato da un elegante portale rinascimentale. Costruito nel 1463 nel luogo di una fonte miracolosa, il santuario è meta tradizionale della devozione popolare.
Santuario della Madonna della Fontana
Il Santuario della Madonna della Fontana nasce prima dell’anno mille. Fu prima una cappelletta costruita attorno a una fonte ove dissetarsi, chiamata “Pozzo di Santa Maria”, frequentata dai viandanti. Poi divenne Santuario, a partire dal 1463. Dedicato alla Madonna, fu luogo di preghiera per proteggersi da guerriglie, alluvioni, pestilenze. L’affresco che si trova al suo interno attribuito a Filippo Mazzola, padre di Francesco detto il Parmigianino, è di grande rilievo artistico. Il Parmigianino qui riposa e qui ha realizzato due delle sue più belle opere, successivamente trasportate altrove
Chiesa di Santa Maria dell’Argine
La torre campanaria è il nucleo più antico del complesso. Vi sono resti, negli archi che collegavano un tempo il piano terreno della torre alla chiesa originaria, di ghiere romaniche del XII secolo. Della chiesa romanica è ancora leggile l’arco absidale. Altri elementi all’esterno (archetti pensili, una monofora) confermano la datazione al XII secolo, mentre la parte superiore è un rifacimento forse del XV secolo
Testimonianze di cultura ebraica tra Oglio e Po
Un po’ di storia
La presenza ebraica nelle terre dell’Oglio Po è un fenomeno che si andò affermando tra Quattro e Cinquecento, quando numerose famiglie provenienti dal Nord Europa, ma in seguito anche dai territori dello Stato di Milano, si stanziarono nelle aree governate dai diversi rami della dinastia gonzaghesca. La protezione dei signori era ampiamente compensata dall’apertura di banchi feneratizi che garantivano la disponibilità di denaro contante dietro prestito su pegno. L’esercizio del credito non fu l’unica attività praticata dagli ebrei, che nelle regioni dell’Italia settentrionale rivestirono ruoli prestigiosi anche in campo culturale. Per il territorio sono da citare le stamperie di Mantova e di Sabbioneta, quest’ultima avviata a metà Cinquecento da Tobia Foà, o la tradizione di studi che ha portato Emilio Segrè, originario della comunità ebraica di Bozzolo, a vincere il premio Nobel per la fisica nel 1959.
Le tracce superstiti degli antichi insediamenti ebraici sono le sinagoghe e i cimiteri, ancora presenti, oltre che a Mantova, a Ostiano, a Sabbioneta, a Rivarolo Mantovano, a Sermide, a Bozzolo, a Revere, a Pomponesco e a Viadana.
La sinagoga di Sabbioneta
L’edificio in cui è situata la sinagoga faceva parte di un quartiere abitato da numerose famiglie ebree (a Sabbioneta non fu istituito un ghetto). Il tempio, sorto sul luogo dove già era presente una sinagoga nel Cinquecento, riedificata nel 1676, venne realizzato nella parte superiore dello stabile per rispettare il precetto secondo il quale le aule sacre non devono avere nulla al di sopra se non la volta celeste. Il progetto ottocentesco fu affidato all’architetto sabbionetano Carlo Visioli e portato a termine nel 1823-1824. Quattro rampe di un’elegante scala marmorea consentono l’accesso alla sinagoga, ancora ben conservata. Nelle parete rivolta a oriente troviamo l’edicola con l’Aròn, l’armadio sacro che conteneva la Torà. Esso è preceduto da un’elaborata cancellata che delimita la tribuna per la lettura delle scritture sacre.
A occidente troviamo invece la balconata del matroneo, lo spazio riservato alle donne, separato dall’aula da un’austera grata in legno. Nella struttura si conservano numerosi arredi originali dell’Ottocento.
La sinagoga di Ostiano
Posta tra le mura dell’antico castello, la sinagoga è ospitata all’ultimo piano del palazzetto cinquecentesco della Casa Gonzaga. La storica dimora, acquisita dalla comunità ebraica nel 1713, fu innalzata di un piano per ricavare i locali del tempio e del matroneo. La sinagoga restò attiva fino all’inizio del XX secolo, poi cadde in disuso e quindi in abbandono fino al 2006, quando l’amministrazione comunale ne entrò in possesso ed eseguì un intervento di consolidamento che ne scongiurò la perdita definitiva.
La sinagoga di Rivarolo Mantovano
Il luogo di preghiera, oggi in disuso ma in buono stato di conservazione, è situato in piazza Giuseppe Finzi. La prima sinagoga di cui si ha notizia fu eretta nel XVI secolo dalla famiglia Levi. I Finzi nel corso del Settecento costruirono un tempio ampio e riccamente decorato, all’interno di un edificio privato che faceva parte di un complesso di residenze fra loro comunicanti.
Nel 1903 i locali della sinagoga furono ceduti alla “Società di Mutuo soccorso tra gli operai rivarolesi”. Seppur rimaneggiato nel XX secolo, il tempio conserva l’antica struttura, con matroneo, stucchi settecenteschi e grandi finestre che lo illuminano.
La sinagoga di Viadana
Il tempio israelitico di Viadana, situato in via Bonomi, già Contrada del Ghetto, è un raffinato edificio neoclassico realizzato negli anni quaranta dell’Ottocento e rimasto incompiuto. Progettato da Carlo Visioli, è costituito da un’aula ottagonale sormontata da una grande cupola. In osservanza alle leggi in vigore fino all’Unità d’Italia, la sinagoga non è visibile dalla pubblica via, ma è incastonata all’interno di un edificio privato.