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Itinerario naturalistico

Oasi fra Oglio e Po, a piedi o in bicicletta

Le terre dell’Oglio Po sono ideali per chi desidera un contatto profondo e rigenerante con la natura: qui si concentrano infatti numerose oasi naturalistiche, riconosciute per proteggere e conservare l’ambiente originario dell’ecosistema padano. Fra boschi, canneti e specchi d’acqua, i percorsi ciclopedonali dell’Oglio Po attraversano il Parco dell’Oglio Sud, il Parco dell’Oglio Nord e il PLIS Golena del Po, accompagnando i visitatori alla scoperta di flora e fauna. Ogni stagione qui ha il suo fascino, il suo sapore, le sue scoperte: il consiglio è di provarle tutte.

 

Lanche di Runate e Gerre Gavazzi, Gerole e Gabbioneta

Le lanche regalano un esempio unico di ecosistema naturale, si tratta di anse semi-palustri con vegetazione di canneti, salici bianchi e grigi, pioppi bianchi e neri, robinia, platani e ontani, formate dal fiume a seguito delle operazioni di rettifica del corso dell’Oglio. Qui vive indisturbata una moltitudine di piccoli animali, tipici dell’ambiente palustre in particolare piccoli rettili e numerosi volatili: osservare dal vivo questo ecosistema è un’esperienza straordinaria.

Riserva naturale Le Bine

Oasi WWF, la Riserva naturale Le Bine, tra Calvatone e Acquanegra sul Chiese, si è formata in seguito ad un intervento di modifica del corso del fiume Oglio, effettuato alla fine del XVIII sec., per garantire la navigazione sul fiume.

L’oasi è animata da una fauna meravigliosa e rarissima. Sono più di 800 le specie che qui si possono ammirare: dal coleottero acquatico

Diticus mutinensis, al tasso Meles meles, alla Lycaena dispar, una farfalla diurna strettamente legata ad alcune specie di piante palustri ed inclusa dall’Unione Europea fra le specie da proteggere. Simbolo della riserva è la Rana di Lataste, con livrea di colore di fondo bruno rossiccio con due evidenti strisce scure laterali.

 

Torbiere di Marcaria e di Belforte

La Riserva naturale delle Torbiere di Marcaria è costituita da una vasta zona umida che si è formata in seguito all’interruzione delle attività di estrazione della torba, condotte in quest’area per circa 100 anni a partire da metà Ottocento. Laghetti, stagni e canali riflettono le diverse colorazioni della circostante vegetazione arborea, restituendo al visitatore uno scenario dal sapore quasi primitivo. Nella riserva vi sono una torretta e un capanno per l’osservazione degli uccelli, vera ricchezza di questa piccola riserva, famosa tra i birdwatchers. È chiamata anche la riserva degli aironi, poiché ospita una garzaia (così viene chiamato il luogo in cui nidificano gli aironi) di circa 500 coppie.

Tra i comuni di Gazzuolo e di San Martino dall’Argine si trova l’area delle Torbiere di Belforte: qui si sviluppano due aree naturali con stagni, laghetti e fitta vegetazione spontanea, che comprende piante acquatiche galleggianti, canneti e salice grigio.

Sempre compresa nelle Torbiere di Belforte si segnala l’oasi “Le Margonare”, raggiungibile con un percorso ciclopedonale parte del Sistema Unico di Percorrenza. È un’area bonificata attraverso la costruzione di un fitto dedalo di canali di drenaggio, che oggi conserva un elevato valore naturalistico, sia per la flora che per la fauna. Non è raro infatti poter osservare il Martin pescatore. I visitatori possono fare tappa all’oasi sostando nell’area attrezzata.

Canale Bogina

Luogo ideale per una fuga dalla città, il Canale Bogina è il tratto finale del anale Navarolo, nell’area compresa fra il centro abitato di Commessaggio e la sua frazione Bocca Chiavica. Rappresenta un vero “corridoio ecologico” grazie all’insieme di spazi naturali collegati fra loro e il fiume, è perfetto habitat per gli animali e ambiente di pregio naturalistico. Il Canale Bogina offre pittoreschi percorsi ciclabili e pedonali segnalati, che consentono piacevoli escursioni in uno dei tratti più suggestivi del Parco Oglio Sud.

Garzaia di Pomponesco

La Garzaia di Pomponesco è Oasi WWF e Riserva regionale protetta. Situata nell’alveo fluviale del Po è formata da un fitto bosco di salice bianco, che offre un dolce riparo fra gli altri a lepri, fagiani, gufi, aironi e cavalieri d’Italia. A livello nazionale rappresenta una delle 70 aree di nidificazione di rdeidi (famiglia di cui fanno parte gli aironi), con una colonia stabile di nitticore e di garzette.

PLIS Golena del Po

Il PLIS Golena del Po, nei comuni di Casalmaggiore e Martignana Po è tratteggiato da ordinati filari di pioppi e caratterizzato dalle macchie di colore del salice bianco, dell’ontano nero e dell’olmo. Tra le principali attrattive naturalistiche del posto si ricordano il suggestivo Tunnel degli Olmi, un lungo tratto che si snoda al di sotto della fitta ramificazione prodotta dagli olmi secolari, e il Bosco dei Nascituri, dove è disponibile un “percorso-vita”.

Oasi Lipu Lancone di Gussola

Qui nidificano specie comuni come il Germano reale, la Folaga e la Gallinella d’acqua ma anche l’Airone rosso, il Tarabusino, il Falco di palude e la Cannaiola verdognola. Anche la rara Salciaiola sceglie le canne del Lancone per costruire il nido.

In inverno si possono osservare l’Anatra ed altri uccelli acquatici: Alzavola, Fischione e Moriglione nelle acque aperte e Porciglione e Tarabuso nel folto del canneto, Poiana, Gheppio e Corvo comune.

Un equilibrio raro: uomo e natura

Nel corso dei secoli, il territorio mantovano e cremonese ha subito fasi di trasformazione e bonifica, sino a raggiungere l’attuale assetto: un equilibrio raro e prezioso fra natura e civiltà.

In quest’ottica può essere interessante la visita di alcune importanti opere idriche, serre, vivai e ponti di barche.

A Torre d’Oglio l’attraversamento del fiume avviene su di un caratteristico ponte di chiatte progettato nel terzo decennio del Novecento, quando venne meno il servizio di zattere e battelli a pagamento impiegato sin dal 1750.

Recentemente restaurato, il manufatto costituisce uno degli ultimi esemplari del genere ancora in uso. Un bell’esempio di Ponte di Barche è visitabile e in uso anche presso il comune di Commessaggio.

A San Matteo delle Chiaviche si trova un imponente impianto idrovoro realizzato al principio del XIX sec. per prevenire le continue esondazioni del Po; altrettanto interessante può essere la visita all’opera costruita sul canale Delmona che, in territorio di Calvatone, regola l’andamento nell’area, per favorire lo scorrimento delle acque piovane, il territorio è stato trasformato con grande rispetto della natura, sino ad assumere l’attuale forma arcuata: sono nati così i “campi baulati”, appezzamenti modellati con un colmo centrale, da cui la denominazione dialettale “camp a culm”, aspetto tanto caratteristico quanto poco conosciuto.

Un antico mulino, preziosa testimonianza di un lavoro del passato, merita una sosta a Castelfranco d’Oglio, graziosa frazione di Drizzona.

Parchi storici

Nel panorama delle locali bellezze rientrano a pieno titolo gli incantevoli parchi verdeggianti delle ville antiche dell’Oglio Po: luoghi che profumano di fiori e di storia.

Vi consigliamo:

A Torre De’ Picenardi, il vasto parco con piante secolari che circonda Villa Sommi Picenardi e il magnifico giardino all’italiana del Villino nella frazione di San Lorenzo De’ Picenardi, il superbo giardino del Castello.

A San Giovanni in Croce il giardino geometrico all’italiana e il parco all’inglese di Villa Medici del Vascello, con la romantica passeggiata fra costruzioni di stampo neogotico ed atmosfere esotiche.

A Casteldidone il parco che avvolge Villa Mina della Scala.

A Gussola il parco e i giardini di Villa Ferrari, con ordinate aiuole, roseti e un originale bananeto.

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