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Villa Ugolani Dati

Indirizzo: Via Roma, 16, 26040 Cella dati CR

Fu insignita del titolo marchionale dal Re di Spagna sui feudi di Sospiro, Motta Baluffi, Cella Dati nel 1662.

La costruzione della villa, residenza estiva della casata nobiliare, risale al 1642. Si ignora il nome del suo progettista, anche se si presume si trattasse di Carlo Natali detto ‘il Guardolino’, uno dei migliori architetti cremonesi secondo lo Zaist, perché rivela un impianto architettonico usato anche nelle sue opere successive: l’impianto lineare con i volumi d’angolo avanzati rispetto al filo della facciata, la continuità nell’altezza, il portico centrale che conduce alla scala monumentale di collegamento al piano superiore e dà accesso alla scala di servizio posta sul retro dell’edificio.

 La villa Dati fu affrescata dal figlio di Carlo, Giovan Battista Natali al suo ritorno da Roma dove aveva frequentato la scuola di Pietro da Cortona. Il Natali dipinse le medaglie sotto le volte e tutti i soffitti del pianterreno con affreschi a tema mitologico, unici nel territorio cremonese.

Nel soffitto del salone d’entrata ripeté il disegno ideato dal suo maestro per le decorazioni del Palazzo Pamphili a Roma che rappresentava il Concilio degli Dei. Nel salone accanto, oggi sede degli uffici comunali, riprese alcuni motivi dell’affresco del Trionfo della Divina Provvidenza dipinto dal Berettini nel salone di Palazzo Barberini a Roma.

Particolare è l’incorniciatura delle finestre che rivela riferimenti stilistici ai progetti del padre Carlo, anch’esso suo maestro d’architettura e pittura e la balconata in legno ad andamento curvilineo che è collocata sulle facciate interne del salone.

L’edificio ha subito un esteso intervento di riforma nel 1849, voluto dalla famiglia Albertoni, erede della Marchesa Clara Pallavicino, di cui vi sono ampie testimonianze d’archivio e tracce evidenti nel trattamento stilistico della facciata.

Nel 1854 la villa venne venduta alla nobildonna Maria Barbò che la abbellì con affreschi e decorazioni ottocentesche.

Le pareti laterali del salone centrale vennero interamente ricoperte da due paesaggi ottocenteschi attribuiti al Motta, famoso paesaggista. Sono evidenti tracce di precedenti affreschi a carattere mitologico, forse dello stesso Natali.

Nel 1889 la villa fu venduta al Comune che ne fece la sede del palazzo municipale.

La Fruttiera di Ludovico Caffi

Nella villa sono conservati sedici quadri ad olio su tela di cui quindici attribuiti a Giovanni Crivelli detto il Crivellino ed uno di Ludovico Caffi.

Ludovico Caffi pittore specialista di tappeti e fiori, nacque a Cremona forse nel 1644 e morì a Milano nel 1695.

Di questo artista cremonese, noto soprattutto per aver sposato la famosa pittrice fiorante Margherita Caffi, si conservano solo pochi cenni biografici e da qualche tempo qualche dipinto con natura morta e un ritratto. La Fruttiera conservata nella Villa è l’opera di maggiori dimensioni fra quelle conosciute, rappresenta uno dei capolavori del pittore ed è l’unica pervenutaci delle due che vennero trasferite dai Dati dal palazzo di città alla villa di campagna. Nel dipinto troviamo tutti i soggetti prediletti dal pittore: una lunga sequenza di pampini, il melone sezionato, le pesche sode, i fichi e l’uva.

Il ciclo Dati del Crivellino

Giovanni Crivelli detto ‘ il Crivellino’ nacque a Milano e morì a Parma nel 1760. Il ciclo del Crivelli presente nella Villa Dati è composto di 15 quadri che rappresentano animali vivi e morti, selvatici e domestici, acquatici e non, pesci, crostacei, molluschi e scene arcadico pastorali per lo più espressi sotto forma di piccoli flash da tele ovali con fondale azzurro. Si differenziano per formato e misure due riquadri orizzontali preannuncianti la sua attitudine di raffigurare animali in movimento.

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