Gioiello di rara bellezza, primo esempio di teatro stabile d’Europa, riveste un ruolo di primaria importanza nell’ambito degli edifici teatrali europei. Fu Vincenzo Scamozzi, reduce dai lavori di edificazione del Teatro Olimpico di Vicenza, che nel 1588 disegnò per il duca Vespasiano il progetto di un teatro di corte realizzato tra il 1588 e il 1590. Un’innovazione è l’ingresso nel retro riservato agli artisti (musici e attori), che permette l’accesso ai camerini. Sul palco sopraelevato vi era la scena fissa progettata da Scamozzi, distrutta nella seconda metà del 700. Essa rappresenta una prospettiva urbana, una via costeggiata da edifici nobili e borghesi. Il senso di profondità era accentuato dall’inclinazione del palco e dalla controsoffittatura, una volta a botte realizzata con canne di fiume intrecciate, stuccata e dipinta d’azzurro, inclinata sopra il palco stesso. Dell’impianto originale rimane l’armoniosa loggia costituita da un coronamento statuario rappresentante le principali divinità dell’Olimpo. Gli affreschi che percorrono l’intero perimetro della sala subito sotto la copertura simulano una loggia animata da musici, comici, dame e cavalieri abbigliati secondo i costumi del tardo 500. L’edificio, completato nel febbraio del 1590, fu inaugurato con i festeggiamenti del carnevale. Una compagnia teatrale stabile, stipendiata dal duca rimase a Sabbioneta sino alla morte di Vespasiano, in seguito alla quale il teatro, come tutta la città, conobbe un lungo periodo di decadenza.
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