A Vigoreto, piccola borgata ad un chilometro fuori le mura della cittadina gonzaghesca di Sabbioneta, nell’anno 1543 vi fu una manifestazione miracolosa della Madonna tramite un’immagine affrescata presumibilmente cento anni prima, su di un pilastro posto in prossimità ad un ‘incrocio di strade. La notizia si sparse e cominciarono le grazie in favore di tanti ammalati. Nel 1547 la popolazione ottenne di poter fabbricare una chiesa conservando il muro dell’immagine in una cappella. La consacrazione del Santuario avvenne nel 1554, ma fu distrutto qualche anno dopo a seguito di una forte inondazione del Po. I fedeli nonché la generosità del Duca Vespasiano Gonzaga, fecero riedificare la chiesa su modello delle Chiese dei Cappuccini con l’intenzione che questi poi venissero a prendersi cura di questo luogo sacro. Nel 1565 venne costruito anche il convento per i frati con l’impegno di promuovere il culto mariano e di assistere i devoti frequentatori del Santuario. Venne costruita anche una confraternita che doveva provvedere ai poveri ed erigere un Monte di Pietà. San Carlo Borromeo, attratto dalla fama del Santuario, per tre volte venne a sostare davanti a questa immagine e a riposare nel convento. Ogni volta era in viaggio per Guastalla, dove viveva la sorella, sposa di Ferrante Gonzaga. L’ultima volta si fermò 15 giorni e scrisse proprio qui il trattato “De Oratione”, con sottotitolo” De arte meditandi” ossia una serie di regole sul modo di meditare. A seguito della rivoluzione francese, nel 1797, i frati vennero cacciati, il Convento abbattuto e il Santuario spogliato. La Chiesa passò alla Fabbriceria di Sabbioneta e officiata dai sacerdoti del luogo. La storia di questo Santuario si intrecciò, lungo i secoli, con l’arrivo di autorevoli personaggi: oltre a San Carlo anche il Cardinale di Milano Schuster, ora collocato tra i beati, visitò il Santuario, il 21 ottobre 1937. Ma da questo luogo sacro, partirono, di volta in volta, i nuovi arcipreti di Sabbioneta che hanno preso possesso della parrocchia cittadina, sotto la protezione dell’immagine miracolosa. La Chiesa è fortunatamente conservata nelle sue forme originali. La facciata si presenta molto umile e semplice, preceduta da un portico sorretto da quattro massicci pilastri e mossa dal rilievo di quattro lesene e da un finestrone centrale a luce unica. L’interno rimasto inalterato nella sua semplicità, rispecchia l’idea di povertà e umiltà, tipica della chiese francescane, caratterizzate da pareti nude, materiali poveri, ad una sola navata, coperta dal nudo tetto a capriate con quattro cappelle laterali. Queste, mentre sono tra loro comunicanti, sono separate dalla navata da cancellate lignee tipiche dell’arredo cappuccino del secolo XVIII. Il Santuario è custodito dalle Suore Serve di Gesù Cristo, che accolgono chiunque voglia trascorrere qualche ora in questo luogo, disponibili anche all’aiuto spirituale e al colloquio fraterno.
Dal Lunedì al Sabato (escluso il Martedì) dalle 7:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 19:00.